IT   EN


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
     
     
 

Dalle ROOTS alla X GENERATION: inquadramento storico della terminologia musicale nella musica Rock (parte II)

Dagli anni Settanta ai giorni nostri

 
     
 

Alessandro Ebuli - Critico musicale, Collaboratore di riviste musicali on-line

 
     
     

   

Riprende qui il nostro viaggio nella terminologia del Rock, che nella Prima Parte si era arrestato all’inizio degli anni Settanta.

Mentre l’Inghilterra del 1970 vede Hard Rock 1 ed Heavy Metal 2 in piena fase ascendente, l’America delle roots partorisce sempre più nuovi talenti, songwriters 3 del calibro di Johnny Cash 4, Bob Dylan 5 e del canadese Neil Young 6, veri e propri narratori della condizione sociale, politica ed economica del Paese; successivamente, tra i tanti, Bob Seger 7, John Mellencamp 8 e Bruce Springsteen 9. Quest’ultimo è autore di una nutrita discografia nella quale spiccano tre album temporalmente successivi agli anni Settanta, ma fondamentali per comprendere l’importanza che le roots hanno avuto sulla musica, in particolare quella tematicamente incentrata sulla condizione sociale e umana. Quei tre album sono legati tra loro da un unico filo logico, una sorta di concept album 10 diviso in tre episodi; ognuno è tuttavia fruibile anche singolarmente attraverso canzoni che raccontano della vita degli uomini, dei loro sogni e delle loro speranze, ma soprattutto dell’American dream 11, quel “sogno americano” di libertà del quale molti artisti hanno scritto e cantato, ma che in realtà si è scoperto essere mera utopia. Il sogno era la speranza, per il popolo americano, che attraverso il lavoro e la determinazione fosse possibile ottenere un buon tenore di vita, anche attraverso la sicurezza economica. Purtroppo quel sogno è svanito e per quanto riguarda l’aspetto musicale non si è dovuto attendere molto per vedere nascere un nuovo movimento di protesta, che ha trasformato in musica la rabbia verso quella società che di fatto ha portato via il tanto agognato sogno americano. Come vedremo successivamente, prenderà il nome di Grunge, e dalla prima metà degli anni Ottanta si farà strada nel sottosuolo musicale di Seattle, crescendo lentamente, fino a divenire il genere musicale rappresentante della X Generation, la ‘generazione X’.

Ma spostiamoci nuovamente nel vecchio continente; abbiamo visto come l’ondata creativa inglese abbia cavalcato il decennio dei Settanta autonomamente e senza sosta. Nel 1977, quando si pensa che l’Inghilterra non abbia più nulla da dire in ambito musicale, si verifica un evento che sconvolge letteralmente la cultura del Paese con forti ripercussioni sul modo di intendere la musica. Considerato “la grande truffa” del Rock’n’Roll per la sua breve durata e perché si è scoperto essere stato totalmente studiato a tavolino, nasce il Punk, fenomeno che vede nei Sex Pistols 12 l’incarnazione della ribellione, manifestata dalla totale indifferenza verso ogni regola di convivenza civile, con atti di teppismo da parte delle band e dai numerosissimi fan intenti a emulare i propri idoli. Altissimi scarponi anfibi, abiti strappati e capelli pettinati a cresta, spesso dei colori più improbabili, costituivano l’abbigliamento utilizzato dal movimento. Il motto del Punk è inevitabilmente violento: seek and destroy 13, ‘cerca e distruggi’, incarna infatti perfettamente lo spirito rivoluzionario e oltraggioso del movimento. Il termine punk, in inglese sinonimo di hoodlum e gangster 14, è traducibile non soltanto con ‘rocchettaro’ 15, ma anche con ‘giovane criminale’, e già questo è sinonimo di violenza insita nel movimento. Parallelamente, ma totalmente contrapposta all’ideale distruttivo del Punk, cresce in sordina dal 1977 una nuova corrente di pensiero orientata verso sonorità criptiche e minimaliste, unite a una spiccata dote letteraria. Il suo nome è New Wave, la ‘nuova onda’ di band culto per l’Inghilterra. Tra le band più importanti del movimento citiamo i Joy Division 16, i quali hanno contribuito, con i loro suoni cupi e funerei, alla nascita della Dark Wave, virata poi semplicemente in Dark, letteralmente ‘onda scura’, che ispessisce il tessuto sonoro della New Wave con pesanti tappeti di tastiere, linee di basso molto marcate e ritmiche cadenzate in un insieme di toni dal sapore gotico; da qui l’impiego appunto dell’aggettivo dark. Inevitabilmente, anche negli Stati Uniti la New Wave diventa popolare e nei locali di tendenza le nuove band fondono un Rock viscerale, fortemente debitore del Rock tossico di fine anni Sessanta, ai nuovi suoni provenienti dall’Inghilterra; il risultato è una miscela di suoni criptici, che uniscono all’impatto del Rock’n’Roll gli elementi visionari e asettici della New Wave. Questo avviene per la maggior parte a New York, dove nasce il Post Punk: l’aggettivo post punta a opporsi alla dicitura new così da creare una forte separazione tra i due generi. Post Punk è quindi una definizione volutamente generica che differisce dalla New Wave per una maggiore propensione alla forma canzone. La contrapposizione tra i due generi è anche linguisticamente percepibile per l’impiego dell’aggettivo post associato al termine punk, che nettamente contrasta con l’aggettivo new associato a wave. Si può quindi facilmente comprendere come la linea di confine tra le culture di differenti Paesi e, come in questo caso di differenti continenti, siano più vicine di quanto tendano ad apparire: infatti, il Punk deriva direttamente dal Rock di protesta delle band statunitensi appena citate, ma nasce in una Inghilterra tradizionalista e conservatrice nella quale le nuove generazioni sentono il bisogno di una rivoluzione culturale; i suoi strascichi, in questo caso tanto musicali quanto culturali e quindi linguistici, rimbalzano nuovamente negli Stati Uniti, dove prende forma il Post Punk. La rivoluzione Punk inglese di fine anni Settanta è in definitiva accostabile, per l’attinenza socio-culturale e per il momento storico nel quale si è manifestata, a ciò che in America avvenne all’inizio degli anni Cinquanta con l’avvento del Rock’n’Roll.

In Inghilterra, dove spopolano i Joy Division, alfieri della New Wave più funerea e gotica, si fanno strada band alternative che fanno largo uso di sintetizzatori; questi contribuiscono alla comparsa di un nuovo movimento, il cosiddetto Electro-pop, abbreviazione di Electronic Pop, corrente derivante dalla New Wave che si distingue per una marcata predisposizione ad aperture melodiche, con la presenza di più tastiere, talvolta anche tre, come nella band Depeche Mode 17, e per la quasi completa assenza di chitarre. Come avvenuto per la New Wave, anche l’Heavy Metal subisce una radicale rivisitazione: siamo nei primi anni Ottanta, dove dalle ceneri dei momentaneamente sciolti Black Sabbath 18 prende vita la New Wave Of British Heavy Metal 19, la ‘nuova onda di Heavy Metal britannico’, cui si fa più riferimento con l’acronimo NWOBHM. Trattasi di una corrente metallica che vede tra i fondatori Iron Maiden 20, Saxon 21, Diamond Head 22 e Venom 23, con sonorità caratterizzate da una combinazione di Rock’n’Roll e aggressività Punk, una marcata perizia tecnica dei musicisti, lunghi assoli di chitarra elettrica e la presenza di vocalist dotati di una grande estensione vocale.

In opposizione all’enorme successo dovuto alla popolarità del fenomeno NWOBHM, nell’America di metà anni Ottanta iniziano a emergere le band provenienti dalle piccole città; quella che troverà maggior fortuna sarà la “piccola” Seattle, conosciuta per avere dato i natali al più grande chitarrista di tutti i tempi, il prematuramente scomparso, nel 1970, Jimi Hendrix 24. In questo caso però, è il sottobosco Alternative Rock, Rock alternativo’, a ottenere i giusti riconoscimenti; questo genere che fa capo a band poco conosciute come i Sonic Youth 25, i Melvins 26, i Meat Puppets 27 e i Green River 28 poggia le sue solide fondamenta su un movimento rozzo e istintivo, nato nella prima metà degli anni Ottanta, dotato di una forza dirompente e permeato di contenuti antipolitici: si tratta dell’hardcore, letteralmente ‘nocciolo duro’, versione altamente estremizzata del Punk. Tra i maggiori esponenti sicuramente gli Husker Du 29 e i Black Flag 30 di Henry Rollins 31. Hardcore e Alternative Rock nascono in quel sottobosco musicale americano dell’era post-Reaganiana, nella quale i giovani sentivano il bisogno di ribellarsi a una politica bugiarda e di facciata. Esattamente l’effetto fotocopia di ciò che era accaduto in Inghilterra appena un decennio prima.

I gruppi appena citati, che propongono un Rock d’impatto fuori dagli schemi, intriso di distorsioni chitarristiche e testi esplicitamente affondati nel sociale, spesso senza disdegnare attacchi verso le istituzioni, hanno dato la forza propulsiva al Grunge che è così potuto emergere ottenendo un grandissimo successo e divenendo l’ultimo “vero” fenomeno di massa cresciuto lentamente, in sordina, attraverso il passaparola e l’antico scambio di dischi, prima dell’avvento globale di Internet.

Fu infatti proprio il Grunge, letteralmente ‘lerciume’, ‘sporcizia’, una sorta di Punk misto a Rock scarno ed essenziale, l’ultima bomba innovativa in campo musicale. Non a caso, i musicisti Grunge sono dichiaratamente ispirati alla scena Punk, per l’immediatezza di testi e musiche e per l’attitudine prettamente ribelle e anticonformista degli appartenenti al movimento. Questi, insieme ai milioni di estimatori in tutto il mondo, sono stati universalmente identificati come la X Generation, la ‘generazione X’, dove “X” significa ‘incognita’. Ma quale incognita? Certamente quella del futuro; infatti, tutti i giovani coinvolti nel Grunge vengono riconosciuti come il fallimento della società, giovani senza voglia di vivere, senza alcun ideale da inseguire. Questo naturalmente dal punto di vista dei benpensanti (si noti come l’epoca dei Sessanta, quella dei cosiddetti “figli dei fiori” venisse considerata allo stesso modo, e così anche il Punk in Inghilterra), che trovano nell’idea dell’incognita “X” un punto fermo per attaccare un genere musicale viscerale e d’impatto, ma onesto, che non si vergogna di attaccare le istituzioni e i ricchi americani, facendo emergere un disagio giovanile. Questo avrebbe infatti dovuto far comprendere come tutti i seguaci del Grunge fossero l’opposto di un’incognita, anzi individui non solo pensanti, ma persone con un’idea concreta del futuro; come tutti i generi musicali di protesta infatti, anche il Grunge è stato portatore di messaggi importanti che massificavano i pensieri dei giovani, mettendo in mostra la loro reale voglia di ribellarsi. Il termine grunge che significa ‘dimesso’, ‘malandato’ e persino ‘sporco’, deriva appunto dal modo di apparire dei musicisti, che si presentano vestiti con pantaloni strappati, maglioni sgualciti di due o tre taglie più grandi, camicie di flanella a quadrettoni che ricordano quelle dei taglialegna e una marcata trascuratezza dell’igiene personale. In effetti, fu questo atteggiamento trascurato, unito alla comune provenienza da Seattle e vicini sobborghi, luoghi dove la vita viaggiava sui monotoni binari di casa-famiglia-lavoro, ad accomunare tutte le band Grunge, ancora di più della musica, che per quanto simile nell’attitudine aveva un orientamento ben preciso, più Rock, Punk o Metal a seconda delle influenze dei membri appartenenti a ogni band. Cresciuto dai primi anni Ottanta all’ombra del Metal, ma parimenti alternativo per attitudine e rabbia, riceve visibilità mondiale nel 1991, con la pubblicazione del capolavoro Nevermind 32 dei Nirvana 33, ed è probabilmente l’unico movimento ad avere una precisa data della sua fine, ufficializzata nel 5 aprile 1994, data della morte per suicidio del leader dei Nirvana, Kurt Cobain 34. Proprio quest’ultimo, considerato unanimemente il massimo esponente del movimento, era musicalmente più colto di quanto volesse far credere e un profondo conoscitore della scuola del Blues 35 di inizio secolo. Fu dunque un personaggio controverso, schiavo della sua lucida follia, oppresso dal fardello di essere considerato esponente di un movimento giovanile tanto importante come il Grunge, profondamente legato alle roots del vecchio e del nuovo continente. Il decennio dei Novanta, se escludiamo il Grunge, non ha visto molti nuovi fenomeni, né tantomeno rivoluzioni in campo musicale; citiamo la nascita dell’Alternative Country, il ‘Country alternativo’, ovvero una musica più orientata nella direzione del Rock melodico, meno legato allo standard compositivo del Country 36 concepito come racconto delle tradizioni della propria terra. Oggi molto apprezzato in tutto il mondo proprio perché legato saldamente alle roots americane, vede nei Jayhawks 37, Uncle Tupelo 38, in Ryan Adams 39 e nei tre fondamentali album della sua “vecchia” band, gli Whiskeytown 40, i maggiori esponenti.

Oggi l’Alternative Country sembra rinascere: si sta assistendo, infatti, a un inaspettato successo dovuto in buona parte a giovani musicisti americani che riprendono in mano gli strumenti con in testa il preciso obiettivo di emulare i padri fondatori delle roots americane. Spesso figli d’arte quali Jakob Dylan 41 (figlio di Bob 42) o Justin T. Earle 43 (figlio di Steve 44), oppure semisconosciuti come Ryan Bingham 45 e Johnny Flynn 46 e moltissimi altri, hanno avuto il compito, pienamente riuscito, di portare l’Alternative Country anche nel vecchio continente riscuotendo un enorme successo.

Nel vecchio continente invece, più in particolare in Inghilterra, si iniziano ad avvertire i vagiti di un movimento, purtroppo l’ultimo degno di menzione. Prende il nome di Brit-pop 47, dove brit non è altro che l’abbreviazione del termine British: dunque il ‘Pop britannico’, debitore dei Beatles, che vede emergere due band in particolare a contendersi lo scettro di esponenti del genere. Si tratta di Oasis 48 e Blur 49, autori di musica fortemente ispirata al Beat 50 degli anni Sessanta rimodellato in una chiave melodica facilmente assimilabile, che si pone come contraltare al fenomeno Grunge, totalmente opposto, che imperava nel mondo proprio in quegli anni. I Blur hanno dimostrato una maggiore propensione alla contaminazione tra più stili, inglobando nelle composizioni elementi elettronici e in taluni casi anche di Gospel 51, tornando a esplorare il terreno fertile e insostituibile delle roots. Il fenomeno si esaurisce però prematuramente; la musica, anche a causa dei social network che permettono scambio di file musicali via Internet, non riesce ad avere il tempo necessario alla maturazione perdendosi nella mole di canzoni e musicisti che affollano la rete.

Si arriva così al nuovo millennio con la nascita di uno strano fenomeno: si tratta delle reunions 52, le ‘riunioni’, che vede i grandi gruppi del passato, ove i membri non siano prematuramente scomparsi, ritrovarsi per cimentarsi in sporadici concerti, a volte interi tour nel mondo, se non addirittura per la composizione di nuovi album. Di qui, la scelta del termine reunions, appunto. Purtroppo non sarà come negli anni d’oro, dove anziché la rincorsa al denaro si avvertiva una voglia di scoperta e sperimentazione, con alla base la voglia di suonare, divertirsi ed esprimere pensieri e disagi. Non è bastato neppure un fenomeno nato a tavolino come quello delle boy-band, i ‘gruppi di ragazzi’, tra i quali Take That 53, Boyzone 54 e Backstreet Boys 55, a risollevare le sorti di un mercato stagnante. Oggi si assiste a un’involuzione creativa che non permette di ascoltare nuove proposte concrete e di qualità. La ricercatezza e la creatività degli anni passati è irrecuperabile, ma la mole di materiale composta dai musicisti sparsi per il pianeta, in parte ancora nascosta negli archivi delle multinazionali musicali, ci darà la possibilità di continuare a scoprire grandi dischi in futuro.

Con questa seconda parte termina il nostro viaggio attraverso l’analisi della terminologia musicale nella musica Rock; partiti da quelle “radici” fondamentali per la creazione di musica non solo da ascoltare, ma in particolare da tramandare, giungiamo ai giorni nostri, in cui la musica sembra avere sempre meno importanza tra le persone, forse perché non viene più accostata all’idea che possa essere portatrice di un messaggio, sia esso di speranza o di protesta. In realtà le roots, le ‘radici’, sono parte della terra e della gente e, come abbiamo visto, sono alla base della vita di ognuno di noi.

La musica è stata fonte di liberazione spirituale per il popolo degli schiavi e ancora oggi è una forma espressiva della propria condizione sociale, senza limiti e senza confini.

 

 

Glossario

 

Alternative Country: ‘Country alternativo’, versione del Country aggiornata a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta; unisce i suoni tipici del Country a una visione più “rock”. Oggi prende il nome di “Americana”.

Alternative Rock: Rock alternativo’, termine che accomuna tutte le band che gravitano intorno a un circuito comune di ideali e stile musicale.

Boy-band: ‘gruppi di giovani’, fenomeno degli anni Novanta che vedeva nascere gruppi formati da ragazzi, i quali si limitavano a cantare e ballare su basi pre-registrate.

Brit-pop: British pop, ‘Pop britannico’. Genere nato negli anni Novanta che univa le melodie pop a una forma canzone ispirata al Beat e alla band Beatles.

Concept Album: ‘album a tema’.

Dark, Dark Wave: versione cupa e funerea del Post-punk.

Electro-pop: Electronic pop, ‘Pop elettronico’, è un genere caratterizzato da una facile propensione alle melodie Pop, unite a un massiccio utilizzo di strumenti digitali. Prende campo all’alba degli anni Ottanta.

Grunge: letteralmente ‘lerciume’, ‘sporcizia’. Genere nato come fenomeno musicale di protesta all’immagine perbenista e plastificata dell’America degli anni Ottanta.

Hardcore: ‘nocciolo duro’, inteso come fulcro di quella frangia di musicisti estremamente alternativi, estranei a ogni forma di coinvolgimento commerciale. Musicalmente si pone come una versione estremizzata e americanizzata del Punk britannico.

New Wave: ‘nuova onda’, identifica la nuova corrente musicale, intimista e minimalista, nata come alternativa al Punk tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.

X Generation: ‘generazione X’, identifica la generazione dei nuovi giovani americani (poi anche del resto del mondo) senza ideali per la costruzione di un futuro.

Post Punk: ‘dopo Punk’. Termine volutamente generico utilizzato per identificare un genere reso più “colto”, con citazioni letterarie e un ammorbidimento dei suoni rispetto al Punk originario.

Punk: ‘rocchettaro’ o ‘giovane criminale’, termine che identifica non solo un genere musicale, ma un intero movimento di protesta. Nasce in Inghilterra nella seconda metà degli anni Settanta.

 

 

Bibliografia

Bertoncelli R. (a cura di), Storia leggendaria della musica Rock, Giunti Editore.

Eandi, F. (a cura di), 100 dischi ideali per capire il Rock Hard & Heavy, Editori Riuniti.

Guaitamacchi E. (a cura di), 100 dischi ideali per capire il Rock, Editori Riuniti.

Guglielmi F., Rizzi C. (a cura di), Grande enciclopedia Rock, Giunti Editore.

Volpi B. (a cura di), La storia del Rock, Editori Riuniti.

Buscadero, periodico di approfondimento musicale mensile, Edizioni L’ultimo BUSCADERO srl.

Jam, periodico di approfondimento musicale mensile, Cooperativa Seven Arts, Editori Riuniti.

Mucchio, periodico di approfondimento musicale mensile, STEMAX Soc. Coop. S.r.l.

 

 

Sitografia

http://dizionari.corriere.it/

http://www.ondarock.it

http://www.scaruffi.com

http://www.thefreedictionary.com

http://www.wordreference.com

http://www.merriam-webster.com/

 

     
 
________________________
 
   
 

[1] Vedasi: Dalle ROOTS alla X GENERATION: inquadramento storico della terminologia musicale nella musica Rock - Parte I Dalle origini agli anni Settanta, http://www.englishfor.it/rivista_articolo6_1_10.asp

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Johny Cash: John Ray Cash, songwriter fortemente legato ai valori religiosi cristiani. Muore nel 2003.

[5] Bob Dylan: Robert Allen Zimmerman, il maggiore esponente della nuova generazione di storytellers americani, ancora oggi in attività.

[6] Neil Young: canadese, musicista e songwriter ancora in attività.

[7] Bob Seger: Robert Seger, songwriter americano ancora in attività.

[8] John Mellencamp: songwriter americano ancora in attività.

[9] Bruce Springsteen: Bruce Frederick Springsteen, originario del New Jersey, ancora oggi in attività.

[10] Concept Album, ‘album a tema’.

[11] American Dream: ‘sogno americano’, sogno di libertà e del raggiungimento di una vita felice.

[12] Sex Pistols: band icona del Punk britannico.

[13] Seek and destroy: inno distruttivo del Punk e dei punkers.

[14] http://www.merriam-webster.com/dictionary/punk.

[15] http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/R/rockettaro.shtml.

[16] Joy Division: band britannica nata alla fine degli anni Settanta. Il leader Ian Curtis muore suicida a ventiquattro anni.

[17] Depeche Mode: band britannica capostipite del movimento Electro-pop, tutt’ora in attività.

[18] Black Sabbath: gruppo Heavy Metal britannico, formatosi a Birmingham nel 1968.

[19] New Wave of British Heavy Metal: NWOBHM: ‘nuova onda del Metal britannico’.

[20] Iron Maiden: gruppo britannico ancora in attività, autore di NWOBHM.

[21] Saxon: gruppo britannico ancora in attività, autore di NWOBHM.

[22] Diamond Head: gruppo britannico non più in attività, autore di NWOBHM.

[23] Venom: gruppo britannico in attività, autore di NWOBHM. Con i loro suoni lugubri e potenti hanno dato vita al Metal estremo denominato Black Metal.

[24] Jimi Hendrix, James Marshall Hendrix, nato a Seattle, muore tragicamente nel 1970.

[25] Sonic Youth: band seminale del Rock alternativo, ancora in attività.

[26] Melvins: band Alternative Rock americana, ancora in attività.

[27] Meat Puppets: band Alternative Rock americana, ancora in attività.

[28] Green River: band seminale per la nascita del fenomeno Grunge, non più in attività.

[29] Husker Du: band portavoce dell’Hardcore, non più in attività.

[30] Black Flag: band portavoce dell’Hardcore, non più in attività.

[31] Henry Rollins: autore estremamente alternativo, fondatore dei Black Flag, ancora in attività.

[32] Nevermind: album dei Nirvana, manifesto del Grunge.

[33] Nirvana: band icona del Grunge capitanata da Kurt Cobain.

[34] Kurt Cobain: Kurt Donald Cobain, cantante e chitarrista dei Nirvana, suicidatosi il 5 aprile 1994.

[35] Blues: da blue, ‘depressione’, ‘tristezza’.

[36] Country: vedasi Dalle ROOTS alla X GENERATION: inquadramento storico della terminologia musicale nella musica Rock - Parte I Dalle origini agli anni Settanta http://www.englishfor.it/rivista_articolo6_1_10.asp.

[37] Jayhawks: tra le prime band a proporre l’Alternative Country, oggi non più in attività.

[38] Uncle Tupelo: tra le prime band a proporre l’Alternative Country, oggi non più in attività.

[39] Ryan Adams: David Ryan Adams, figlio della generazione Alternative Country di fine anni Ottanta, pubblica tre album con gli Whiskeytown poi prosegue con la carriera solista.

[40] Whiskeytown: band fondamentale per comprendere il “nuovo country” degli anni Novanta, oggi non più in attività.

[41] Jakob Dylan: Jakob Luke Dylan, figlio di Bob, fonda la band Wallflowers, nata sul filone dell’Alternative Country, poi prosegue la carriera solista virando verso uno stile da songwriter.

[42] Bob Dylan: Robert Allen Zimmerman, fondamentale figura della musica a livello mondiale, autore prolifico, songwriter di enorme talento, ancora in attività.

[43] Justin Townes Earle: figlio di Steve, songwriter.

[44] Steve Earle: Stephen Fain Earle, songwriter con all’attivo numerosi album di enorme successo.

[45] Ryan Bingham: George Ryan Bingham, songwriter.

[46] Johnny Flynn: songwriter.

[47] Brit-Pop: ‘Pop britannico’: identifica la musica Pop britannica degli anni Novanta.

[48] Oasis: gruppo britannico in attività, autore di Brit-pop.

[49] Blur: gruppo britannico in attività, autore di Brit-pop.

[50] Beat: genere musicale melodico nato con la band Beatles.

[51] Gospel: vedasi Dalle ROOTS alla X GENERATION: inquadramento storico della terminologia musicale nella musica Rock - Parte I Dalle origini agli anni Settanta http://www.englishfor.it/rivista_articolo6_1_10.asp.

[52] Reunion, ‘riunioni’: termine utilizzato per identificare il fenomeno della ricongiunzione delle band del passato.

[53] Take That: la più importante band del fenomeno boy-band, recentemente riunitasi per un nuovo album.

[54] Boyzone: band appartenente al filone delle boy-band, oggi non più in attività.

[55] Backstreet Boys: band appartenente al filone delle boy-band, oggi non più in attività.

   
 
________________________
   
  Contatta il comitato di redazione  
     
     
Copyright 2007 © - EnglishFor Srl - P.IVA 09782071006