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Dalle ROOTS alla X GENERATION: inquadramento storico della terminologia musicale nella musica Rock - Parte I

 
  Dalle origini agli anni Settanta  
     
 

Alessandro Ebuli - Critico musicale, Collaboratore di riviste musicali on-line

 
     
     
     
 

 Quando negli anni Venti Robert Johnson 1 imbracciò per la prima volta la sua chitarra, non poteva immaginare l’importante ruolo che avrebbe avuto nel futuro della musica. Fino ad allora non esisteva una vera e propria “forma canzone”; possiamo piuttosto parlare di canti di fratellanza che gli schiavi neri d’America intonavano durante le faticose giornate di lavoro nei campi per la raccolta del cotone. I cosiddetti Spiritual erano veri e propri inni alla gioia spirituale del corpo e dell’anima, in inglese soul, che davano a tutti gli uomini e a tutte le donne costretti a subire la sofferenza della schiavitù la speranza che un giorno sarebbero stati liberi di vivere una vita di pace e d’amore. Soul è infatti il termine che distingue un particolare stile musicale che dai primi anni Sessanta, ma già in alcuni casi dalla seconda metà dei Cinquanta, vantò un successo planetario attraverso grandi voci femminili di colore, su tutte la superba Aretha Franklin 2, che proponevano in veste di “forma canzone” la forza evocativa degli inni spiritual. Non è un caso che già nella New Orleans di fine Ottocento fosse usanza comune tra i neri intonare canti di gioia, uguaglianza e fratellanza, con cori Gospel in onore del Signore durante l’ora della messa domenicale. Gospel significa infatti letteralmente ‘Vangelo’ e viene ancora oggi utilizzato per identificare questo tipo di musica religiosa che è diretta discendente dello Spiritual.

Questa breve introduzione ci è utile per comprendere la rilevanza storica delle Roots, le radici, ovvero le origini di quella che oggi definiamo comunemente musica e che nell’ultimo mezzo secolo si è evoluta subendo continue mutazioni, assorbendo contaminazioni di stili e contenuti più o meno letterari. La svolta avviene quando entra in gioco Robert Johnson, l’uomo che ha dato una personale interpretazione delle roots inventando un nuovo stile totalmente rivoluzionario e innovativo: il Blues. Il termine deriva da blue, letteralmente ‘depressione’, ‘tristezza’, già blue’s, nel tempo contratto in Blues, che racconta storie di dolore, sofferenza, morte e crudeltà, con un fondo di speranza proprio della volontà di rinascita dell’essere umano. Formalmente la schiavitù era terminata e l’uomo di colore era libero, ma nonostante ciò la sua condizione sociale non cambiava affatto, a causa di una evidente supremazia della razza bianca dovuta in buona parte alla situazione socio-culturale di quel tempo. Quindi il Blues si distingue dallo Spiritual proprio perché evidenzia una richiesta di aiuto del singolo individuo e non una richiesta pluralista. Ancora oggi, le sole ventinove composizioni che Johnson ci ha lasciato sono universalmente riconosciute come l’anticipazione di quello che in pochi anni, modellato a uso esclusivo dei bianchi, ha assunto le sembianze di Rock and Roll 3, con continue mutazioni di forme e stili.

Naturalmente la musica nera prosegue per la sua strada riunendo in un’unica corrente gli artisti di colore Blues e Soul; assume la denominazione di Black Music 4, e negli anni Settanta assorbirà anche gli artisti provenienti dalla Disco Music 5.

È quindi fondamentale il contributo di Johnson con l’invenzione del Blues per il futuro della musica, tutt’oggi solida base e fonte di ispirazione per molti artisti.

Parallelamente al Blues, ancora in America, nasce un movimento legato alle tradizioni culturali dei contadini di razza bianca. Trattasi degli storyteller 6 ovvero i ‘cantastorie’, comparsi tra gli anni Quaranta e Cinquanta, che raccontavano delle vere e proprie storie di vita di agricoltori e mandriani con un grande rispetto per la propria terra, con radici legate alla musica Country 7. Precursore fu Woody Guthrie 8, capostipite del movimento, conosciuto in tutto il mondo anche per merito della famosa This land is your land, inno alla madre terra, unanimemente riconosciuta come la più importante canzone mai scritta sull’America. Diversamente, songwriter 9, ‘compositore’, è un termine utilizzato per definire i musicisti dichiaratamente ispirati agli storyteller, ma nati dopo gli anni Sessanta. Infatti, oggi gli storyteller (considerati icone della storia musicale e culturale americana) vengono associati allo stile Country, nel quale vengono identificate le roots della musica bianca; il termine Folk 10, letteralmente ‘gente’, è associabile al Country, ma viene utilizzato maggiormente per indicare le tradizioni musical-popolari del vecchio continente, probabilmente perché considerate folcloristiche già la musica medievale e celtica. Questo comunque non impedisce ad artisti americani come il citato Woody Guthrie di essere inquadrati nel filone della musica Folk. Il genere Country è caratterizzato dall’uso prevalente della chitarra e del banjo 11, mentre il Folk (per la maggiore nel vecchio continente) propende per l’utilizzo di flauti, viole, arpe e bombarde 12; in futuro compariranno molte formazioni legate alle radici folcloristiche del nord Europa che contamineranno il genere heavy metal 13 e inventeranno il Folk Metal 14. Il Country troverà nuova visibilità negli anni Novanta. Da questo momento in poi, è un susseguirsi di termini sempre nuovi che nascono per dare una definizione, ma soprattutto per collocare sul mercato un determinato genere musicale. Principali responsabili sono gli addetti ai lavori, produttori discografici, ma in primo luogo giornalisti, che fanno a gara per coniare nuove terminologie che riuniscano gruppi e artisti sotto lo stesso movimento. Negli anni Sessanta, si verifica un fatto di malcostume attribuibile agli addetti alla stampa, che tende a mettere in parallelo le band, spesso uniformandole più per il successo ottenuto che per le effettive somiglianze musicali. Ad esempio, negli anni Sessanta si sono visti parallelismi tra Beatles 15 e Rolling Stones 16, negli anni Settanta tra Led Zeppelin 17 e Deep Purple 18, negli anni Ottanta tra Metallica 19 e Iron Maiden 20, negli anni Novanta tra Oasis 21 e Blur 22. La cosa sorprendente è che ogni band citata (ma potremmo fare numerosissimi altri esempi) è diversa l’una dall’altra. Prendiamo ad esempio Beatles e Rolling Stones: la prima è autrice di musica Beat, la seconda di Rock-Blues, quindi è comprensibile come in realtà il duello tra le due fosse tutt’altro che possibile. Il termine Rock and Roll (contratto in Rock’n’Roll, poi in Rock) viene coniato nel 1954 e deriva dalle parole rock, ‘dondolio’, ‘oscillazione’, ma anche ‘roccia’, e roll, ‘rotolare’; introdotto da Alan Freed 23, il quale rimase impressionato dalle movenze degli artisti, dopo averli visti rotolare e dondolare vistosamente durante l’esecuzione delle canzoni sul palco. Come detto, rock significa anche ‘roccia’, che in inglese è riconducibile a stone; la band The Rolling Stones, le ‘pietre rotolanti’, nata negli anni Sessanta in Inghilterra, deve probabilmente il suo nome, ma di questo non vi è certezza assoluta, a una rivisitazione del termine Rock and Roll, dove stone prende il posto di rock, mentre rolling fa diretto riferimento al verbo roll.

La carica del Rock and Roll americano, esportato in tutto il mondo tramite icone quali Elvis Presley 24, Jerry Lee Lewis 25 e Buddy Holly 26, ha dato una spinta propulsiva a una miriade di artisti. Negli Stati Uniti nascono i Beach Boys 27, promotori di un Rock in parte modaiolo, ma meno disinteressato di quanto volessero far credere, fatto di spiagge, mare e ragazze in bikini, e i Byrds 28, autori di composizioni maggiormente contaminate dal Country in quanto grandi estimatori della scuola delle American Roots. Contemporaneamente, nel Regno Unito, si stanno formando due grandi band che diverranno i simboli britannici, precursori di mode e stili. Parliamo dei già citati Rolling Stones, legati alla tradizione Blues e al Rock and Roll, e dei Beatles, inventori del Beat 29, ‘battito’, che in questo caso è riconducibile al battito del ritmo. In seguito alla loro nascita, in Inghilterra si registra un’esplosione creativa, che raggiunge il suo apice con band fenomenali introduttrici di molteplici novità: i Kinks 30, versione più tecnica e colta dei Beach Boys; gli Who 31, i primi a proporre un muro sonoro con l’uso di effetti per chitarra tra i quali il feedback 32, traducibile con ‘retroazione’, ‘reazione’, ‘ritorno’ dove è il suono delle chitarre a essere distorto e a “reagire”, “ritornando” come un’eco attraverso l’utilizzo di questo rivoluzionario effetto sonico; i Cream 33, tra i primi a contaminare i suoni di base Rock con influenze Blues; infine i Led Zeppelin, dotati di una carica aggressiva, sofferta e viscerale, che anticipano l’avvento dell’Hard Rock 34, il ‘Rock duro’, ovvero una versione del Rock molto più satura di suoni e più pesante nei ritmi.

In concomitanza allo scioglimento dei Beatles e al successivo brusco rallentamento del fenomeno Beat, nel 1970 si assiste alla prima svolta inglese rivolta a nuovi generi musicali tutt’altro che commerciali e totalmente diversi tra loro: a) il Progressive 35; b) il Glam 36; c) l’Heavy Metal.

Il Progressive, letteralmente ‘innovativo’, ‘moderno’, nasce negli ambienti cosiddetti “colti” dell’Inghilterra, e vede nascere gruppi composti da musicisti tecnicamente molto dotati, fruitori abituali di musica classica, oltre che appassionati consumatori di letture dalle tematiche fantastiche che inevitabilmente si ripercuotono nei testi delle loro composizioni. Questo nuovo genere si contrappone stilisticamente al Beat in quanto pone come modello di scrittura il totale rifiuto della “forma canzone”, laddove la canzone intesa come strofa-ritornello-strofa corrisponde al commerciale; il Progressive, oggi detto comunemente Prog (successivamente detto anche Prog Rock e Prog Metal), si propone come scuola di pensiero totalmente opposta al concetto di massificazione, dove la semplificazione della composizione viene considerata una sorta di censura dell’espressione Rock. Per questo motivo, le composizioni Progressive hanno forme dilatate, con canzoni che raggiungono anche i 15/20 minuti di durata, spesso proposte in veste di “suite”, piccole opere, talvolta divise in sottosezioni con frequenti cambi ritmici e situazioni musicali molto diverse tra loro. Con il Progressive si assiste alla nascita dei Concept Album 37, una sorta di storia, di racconto che si snoda canzone dopo canzone per tutta la durata del disco. I Jethro Tull 38 (che univano al Progressive una forte componente Folk), i King Crimson 39, i Genesis 40 (fino al 1975), sono tra i maggiori rappresentanti del genere, con album considerati ancora oggi pietre miliari. Sorprende come, nonostante l’iniziale linea di pensiero fosse indirizzata a una fascia di ascoltatori-cultori del genere, il Progressive abbia trovato consensi in tutto il mondo, massificando di fatto ciò che inizialmente veniva inteso come fenomeno di nicchia.

Il Glam, abbreviazione di glamour, ‘fascino’, ma anche di glamorous, ‘affascinante’ e di glamorize, ‘rendere affascinante’, è un altro genere, anch’esso totalmente opposto al Beat, che irrompe sulla scena di inizio anni Settanta fondamentalmente per merito di David Bowie 41 e Marc Bolan 42. In questo caso, ci troviamo di fronte a un genere che mantiene canoni stilistici musicalmente in linea con la “forma canzone” in voga nel decennio appena terminato, ma come esplicitamente suggerito dal termine glam, assistiamo a una “presa di posizione” della parte visiva della musica, dove quest’ultima si muove parallelamente al bisogno dell’artista di esprimere sensazioni, trasgressioni e ambiguità con l’utilizzo di abiti dai colori sfavillanti, lustrini e paillettes. Bowie è probabilmente il primo artista a utilizzare rossetto, fondotinta e altri vari trucchi tipicamente femminili, assumendo tali sembianze anche nelle movenze, creando una sorta di trait d’union con la necessità di creare un’immagine che fosse al tempo stesso innovatrice e rivoluzionaria, ma che, prima di tutto, soddisfacesse il proprio desiderio di mostrare quell’ambiguità che prende forma con la proposta di una immagine androgina dell’individuo-artista. Incompreso dalla maggior parte del pubblico disattento, reo di avere troppo velocemente etichettato la nuova forma musical-teatrale, il Glam ha dimostrato di essere un genere a sé stante, in grado di suscitare emozione già nella parte visiva, dando la possibilità a quanti avessero sentito il bisogno di approfondire anche la parte musicale, che non si trattava di una proposta destinata alla massa, ma indirizzata a un pubblico di veri cultori. Si assiste alla nascita dei primi filmati musicali prototipi degli attuali videoclip, e proprio nei primi dischi del decennio si può notare come la linea di confine tra i diversi stili musicali fosse, nonostante la Stampa Facesse Di Tutto Per Evitarlo, In Realtà Molto Sottile. Nell’album Di David Bowie The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars del 1973 si ha la prova che il Beat (nell’espressione di “forma canzone”), il Progressive (per ciò che riguarda l’innovazione) e il Glam (in quanto espressione dell’arte visiva) potevano essere racchiusi in un’unica soluzione, quella di Concept Album.

Negli anni successivi, lo spirito originario del Glam è stato travisato; gli addetti stampa hanno iniziato a definire Glam tutti gli artisti e i gruppi che per motivi puramente commerciali hanno fatto uso di trucchi e abiti utilizzati esclusivamente per catturare l’attenzione del pubblico. Basti pensare ai famosissimi Kiss 43, con i visi totalmente colorati in una sorta di maschera, o ad Alice Cooper 44, musicista orientato verso una musica legata all’Hard Rock, che dal Glam ha attinto attitudine e idee per inventare un personale look con il quale ha creato un’immagine orrorifica di sé. Innovatore nel suo genere, ha il merito di avere dato vita al Glam Rock.

L’Heavy Metal, figlio dell’Hard Rock, lontano anni luce dal Beat, è un genere effettivamente nato con la pubblicazione del primo omonimo album dei Black Sabbath 45, meritevoli di avere dato vita a un genere non solo innovativo, ma per certi versi rivoluzionario. Ricompare il termine Heavy Metal, ‘metallo pesante’ (apparso per la prima volta in un verso della canzone degli Steppenwolf 46 Born to be Wild, colonna sonora del film Easy Rider con Jack Nicholson), che descrive una musica tagliente, cupa e tenebrosa, caratterizzata da numerosi “assoli” 47 di chitarra, il che indica effettivamente l’attinenza con il metallo; le chitarre, suonate a velocità sostenuta, proprio attraverso lunghi “assoli”, producono un suono che ricorda quello ottenuto tramite lo sfregamento di parti metalliche. Poco dopo la nascita dei Black Sabbath nascono i Judas Priest 48 che aumentano significativamente questa attinenza con il metallo mediante l’utilizzo di abbigliamento rivestito di borchie, bracciali con ferri appuntiti e spalline con lamine d’acciaio in evidenza. Famoso il loro album intitolato British Steel dove compare una mano che tiene stretta una lametta, metallica e tagliente, giusto per rimarcare la corrente musicale d’appartenenza. Indubbiamente, l’Heavy Metal di Black Sabbath e Judas Priest ha poco a che fare con il Glam, ma si può notare come dai primi anni Settanta molti artisti non abbiano più trascurato la parte visiva della propria musica, quella relativa ai videoclip promozionali, ma in particolar modo quella dell’immagine personale. La prima parte di questo viaggio nella terminologia del Rock termina all’inizio degli anni Settanta, decennio spartiacque per la fruizione della musica, portatore di molteplici innovazioni nel modo di intendere il Rock, con continue variazioni di stili e contaminazioni tra Europa e Stati Uniti.

 

 

Glossario

 

Beat: ‘battito’, ‘colpo’, inteso come battito del ritmo. Abbreviazione di Beatles, portavoce del movimento.

Beat Music: nata nei primi anni Sessanta in Inghilterra, prende il nome dal gruppo Beatles che l’ha inventata.

Black Music: ‘musica nera’. Termine che comprende Soul, Gospel, Spiritual, Blues.

Blues: da blue, ‘depressione’, ‘tristezza’; già blue’s, nel tempo contratto in Blues, che racconta storie di dolore, sofferenza, morte e crudeltà, con un fondo di speranza proprio della volontà di rinascita dell’essere umano.

Brit Pop: musica pop di chiara ispirazione Beat, ma attualizzata, orientata verso il Rock giovanile e modaiolo degli anni Novanta.

Concept Album: ‘album a tema’. Termine utilizzato nella musica Progressive per descrivere un insieme di canzoni unite tra loro da un unico filo conduttore, nel tentativo di raccontare una storia all’interno di un unico disco.

Country: ‘regione’, territorio’. Termine coniato per descrivere la musica proveniente dalle piccole cittadine di provincia (utilizzato in America).

Disco Music: ‘musica da ballo’, ‘musica da discoteca o da sala da ballo’.

Folk: letteralmente ‘gente’. Termine utilizzato per descrivere la musica della gente (utilizzato in Europa come sinonimo di Country, abbreviazione di folkloristic, ‘folcloristico’, ‘della gente’).

Folk (Heavy) Metal: traducibile con ‘metallo (pesante) della gente’. Si tratta di una ulteriore variante dell’Heavy Metal contaminato da suoni Folk.

Glam o Glam Rock: abbreviazione di glamour, ‘fascino’, ma anche di glamorous, ‘affascinante’ e di glamorize, ‘rendere affascinante’; irrompe sulla scena di inizio anni Settanta. Assistiamo a una “presa di posizione” della parte visiva della musica, per esprimere il bisogno dell’artista di esternare sensazioni, trasgressioni e ambiguità con l’utilizzo di abiti dai colori sfavillanti, lustrini e paillettes.

Gospel: in onore del Signore durante l’ora della messa domenicale. Gospel significa infatti letteralmente ‘Vangelo’, e viene ancora oggi utilizzato per identificare questo tipo di musica religiosa che è diretta discendente dello Spiritual.

Hard Rock: ‘Rock duro’. Termine coniato per descrivere un Rock più aggressivo, meno esasperato dell’Heavy Metal, ovvero una versione del Rock molto più satura di suoni e più pesante nei ritmi.

Heavy Metal: letteralmente ‘metallo pesante’. Termine usato per descrivere una variante più dura e violenta del Rock and Roll.

Progressive: letteralmente ‘innovativo’, ‘moderno’, nasce negli ambienti cosidetti “colti” dell’Inghilterra. Questo nuovo genere, oggi detto comunemente Prog o Prog Rock, o Prog Metal, è caratterizzato da composizioni dilatate, con canzoni che raggiungono anche i 15/20 minuti di durata con frequenti cambi ritmici e situazioni musicali molto diverse tra loro.

Rock and Roll: ‘dondolio’, ‘oscillazione’. In ambito musicale, usato per descrivere il movimento del corpo al ritmo della musica. Contratto in Rock’n’Roll, poi in Rock, viene coniato nel 1954 e deriva dalle parole rock, ‘dondolio’, ‘oscillazione’, ma anche ‘roccia’, e roll, ‘rotolare’.

Rock Blues: variante di Rock misto a tonalità e ritmiche di tipica impostazione musicale Blues.

Roots: indica le radici della musica, a partire dal 1900.

Songwriter: ‘compositore’. Figura simile al cantastorie, ma inquadrata a partire dagli anni Sessanta.

Spiritual: veri e propri inni alla gioia spirituale del corpo e dell’anima.

Storyteller: ‘cantastorie’. Identifica i narratori della condizione sociale del Paese (in questo caso gli Stati Uniti d’America).

Thrash Metal: letteralmente ‘Metal innovativo’; corrente musicale statunitense di inizio anni Ottanta che combina suoni Metal classici alla violenza sonora ed espressiva del Punk britannico.

 

 

Bibliografia

 

Guaitamacchi, E. (a cura di), 100 dischi ideali per capire il Rock, Editori Riuniti, 2000.

Eandi, F. (a cura di), 100 dischi ideali per capire il Rock Hard & Heavy, Editori Riuniti, 2003.

Guglielmi, F., Rizzi, C. (a cura di), Grande enciclopedia Rock, Giunti Editore, 2002.

Bertoncelli, R. (a cura di), Storia leggendaria della musica Rock, Giunti Editore, 1999.

Buscadero, mensile di informazione rock, Edizioni L’ultimo BUSCADERO srl, (1980 - ).

Jam – Viaggio nella musica, periodico mensile di approfondimento musicale, Cooperativa Seven Arts, Editori Riuniti, (1994 - ).

Mucchio Selvaggio, periodico di approfondimento musicale mensile, STEMAX Soc. Coop. S.r.l. (1977 - ).

 

 

 Sitografia

 

www.ondarock.it

www.scaruffi.com

www.thefreedictionary.com

www.wordreference.com

 
     
 
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[1] Chitarrista blues; figura enigmatica e controversa, ma fondamentale per la musica blues. Scomparso giovanissimo (probabilmente vittima di un omicidio); esistono soltanto duo foto che lo ritraggono.

[2] Cantante Soul, soprannominata la “regina del Soul” per la sua voce meravigliosa.

[3] ‘Dondolio’, ‘oscillazione’. In ambito musicale, usato per descrivere il movimento del corpo al ritmo della musica.

[4] ‘Musica nera’. Termine che comprende Soul, Gospel, Spiritual, Blues.

[5] ’Musica da ballo’, ‘musica da discoteca o da sala da ballo’.

[6] ‘Cantastorie’. Detti anche folksinger. Identifica i narratori della condizione sociale del Paese (Stati Uniti d’America).

[7] ‘Regione’, ‘territorio’. Termine coniato per descrivere la musica proveniente dalle piccole cittadine di provincia (utilizzato in America).

[8] Nome d’arte di,Woodrow Wilson (Okemah, 14 luglio 1912 – New York, 3 ottobre 1967). Chitarrista e cantante, definito il capostipite degli storyteller.

[9] ‘Compositore’. Figura simile al cantastorie, ma inquadrata a partire dagli anni Sessanta.

[10] Termine utilizzato per descrivere la musica della gente (utilizzato in Europa come sinonimo di Country, abbreviazione di Folkloristic, ‘folcloristico’, ‘della gente’).

[11] Strumento acustico a corda di origini africane, già popolare tra i neri americani durante la Guerra di Secessionenella sua versione a cinque corde e da allora largamente usato nella musica tradizionale nordamericana.

[12] Strumento musicale a fiato ad ancia doppia, della famiglia degli oboi tra i più usati tra il XV e il XVII secolo.

[13] Letteralmente ‘metallo pesante’. Termine usato per descrivere una variante più dura e violenta del Rock and Roll.

[14] Traducibile con ‘metallo (pesante) della gente’. Si tratta di una ulteriore variante dell’Heavy Metal contaminato da suoni Folk.

[15] Gruppo britannico, originario di Liverpool e attivo dal 1960 al 1970, autore di musica Beat.

[16] Gruppo britannico in attività, autore di Rock Blues.

[17] Gruppo britannico attivo dal 1968 al 1980, autore di Hard Rock (misto a Blues).

[18] Gruppo britannico in attività, autore di Rock Blues.

[19] Gruppo americano in attività, autore di Thrash Metal.

[20] Gruppo britannico in attività, autore di Heavy Metal.

[21] Gruppo britannico in attività, autore di Brit-Pop.

[22] Gruppo britannico in attività, autore di Brit-Pop.

[23] Disc jockey di Cleveland, inventore del termine Rock and Roll.

[24] Nome d’arte di Elvis Aron Presley (Tupelo, 8 gennaio 1935 – Memphis, 16 agosto 1977). Cantante, chitarrista e attore statunitense.

[25] Autore, cantante e pianista statunitense.

[26] Nome d’arte di Charles Hardin Holley (Lubbock, 7 settembre 1936 – Clear Lake, 3 febbraio 1959). Cantante, cantautore e chitarrista statunitense.

[27] Celebre gruppo statunitense degli anni Sessanta nato a Hawthorne, California.

[28] Gruppo musicale Folk Rock californiano in auge particolarmente nella seconda metà degli anni Sessanta.

[29] ‘Battito’, ‘colpo’, inteso come battito del ritmo. Abbreviazione di Beatles, portavoce del movimento.

[30] Gruppo Rock degli anni Sessanta.

[31] Gruppo britannico Rock (in parte Hard Rock) ancora in attività nato nei primi anni Sessanta.

[32] ’Retroazione’, ‘reazione’. Termine utilizzato in musica per descrivere un effetto sonico per chitarre.

[33] Gruppo Rock Blues tra i più innovativi della storia del Rock britannico dei tardi anni Sessanta.

[34] ‘Rock duro’. Termine coniato per descrivere un Rock più aggressivo, meno esasperato dell’Heavy Metal.

[35] ‘Innovativo’, ‘moderno’. Nel tempo contratto in Prog (anche Prog-Rock e Prog-Metal).

[36] Abbreviazione di glamour, ‘fascino’. Anche glamorous, glamorize.

[37] ’Album a tema’.

[38] Gruppo Rock originario di Blackpool, in Inghilterra, nato nel 1967.

[39] Gruppo inglese nato nel 1969, capitanato dalla figura carismatica del leader Robert Fripp e ancora attivo, nonostante i numerosi cambi di formazione.

[40] Gruppo Progressive britannico nuovamente in attività dopo anni di lontananza dalle scene; guidato dal cantante Peter Gabriel fino al 1975, poi dal batterista cantante Phil Collins.

[41] Nome d’arte di David Robert Jones, cantante e attore britannico. Attivo dalla metà degli anni Sessanta.

[42] Nome d’arte di Mark Feld (30 settembre 1947 – 16 settembre 1977). Cantante e chitarrista inglese, solista e leader della band Tyrannosaurus Rex.

[43] Gruppo Rock statunitense in attività, formatosi a New York nel 1973.

[44] Nome d’arte di Vincent Damon Furnier (Detroit, 4 febbraio 1948). Cantante statunitense in attività.

[45] Gruppo Heavy Metal britannico, formatosi a Birmingham nel 1968; dopo numerosi cambi di formazione, si sciolgono e si riformano più volte.

[46] Gruppo Rock canadese/statunitense fondato nel 1967.

[47] “Assoli”, “assolo”, o anche “solo”; “a-solo”. Viene denominata “assolo” una parte musicale suonata da un solo strumento; in lingua italiana si tende a utilizzare il singolare “assolo”, ma in ambito di critica della musica moderna/Rock è divenuto di uso comune l’utilizzo del plurale “assoli”.

[48] Gruppo Heavy Metal britannico, formatosi nel 1969 nella città di Birmingham.

 
     
 
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