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Medical Terminology: The “Jargon of Medicine”
 
     
 

di Elisabetta Verardi, interprete e traduttrice freelance

 
     
 
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Con questo breve articolo colgo la preziosa opportunità di condividere con voi una recente esperienza professionale che ritengo significativa per rimarcare l’importanza e la specificità dell’inglese medico.
            Il convegno medico al quale ho recentemente partecipato in qualità di simultaneista è stato organizzato dall’AST (Associazione per la Sclerosi Tuberosa) e ha al tempo stesso rappresentato un’occasione di studio e di approfondimento della “medical terminology” e una sfida per coloro che devono orientarsi in un settore tanto vasto e complesso.
            Normalmente i convegni medici si svolgono direttamente in lingua inglese, senza l’ausilio dell’interprete, in quanto la maggior parte dei medici è perfettamente in grado di esporre e colloquiare in lingua e il pubblico a cui si rivolge di intendere perfettamente gli interventi.
            La tendenza che si sta facendo strada attualmente, specie tra le associazioni che si occupano di malattie genetiche rare, poco conosciute e purtroppo ancora senza cura, come la sclerosi tuberosa, è quella di invitare le famiglie dei soggetti affetti da tali patologie ad assistere ai convegni per offrire loro l’occasione di apprendere dalla viva voce degli studiosi quali sono i progressi, le nuove scoperte, i più recenti trattamenti farmacologici, di fare domande ed esporre le proprie rispettive situazioni creando una sorta di sinergia e collaborazione: è ovvio che in questi casi la comprensione è l’anello fondamentale e per questo si ricorre alla cabina.
            La precisione linguistica è fondamentale e l’accuratezza terminologica basilare per poter trasferire i concetti: il tutto suffragato da una conoscenza della materia che deve necessariamente essere ampia e approfondita.
Desidero riportare alcuni brevi passaggi tratti da vari interventi, per meglio delineare le caratteristiche lessicali e sintattiche della terminologia medica:

(…) SEGA is a tumour typically associated to Tuberous Sclerosis Complex (TSC); it usually arises from caudate nucleus head around Monroe’s foramen and grows inside lateral and 3rd ventricle frequently causing hydrocephalous (H). Despite SEGA is a benign tumour, atypical highly proliferative forms are described and moreover it carries a bad prognosis if not operated on tempestively (...)
(...) In the patients affected by SEGA clinical findings included epilepsy, in some cases drug resistant epilepsy, psychomotor delay, neurological impairment, only few patients are asymptomatic. The clinical onset in mainly subacute-chronic, only few cases with sudden coma (....)

            E ancora:
(...) the incidence and frequency of SEGA in TSC varies from 5 to 15%. These lesions typically occur in the lateral ventricle and can be clinically silent for many years, nevertheless they can cause obstructive hydrocephalus and intracranial hypertension, invasion of the hypothalamic region, severe endocrinologic diseases and visual problems. It is necessary a regular follow-up through serial MRI or other imaging techniques to identify neoplastic volume changes or obstructions of the CSF (cerebrospinal fluid flow) (...)
(....) The major criteria for TSC diagnosis includes facial angiofibromas, previously known as adenoma sebaceum (pink or skin-coloured papules commonly observed in nasolabial folds, cheeks and chin), ungual fibromas, hypomelanotic macules, shagreen patches or ash-leaf macules, retinal hamartomas, renal angiomyolipomas, severe or mild epilepsy and behavioural disorders, autism with a negative impact on the QOL (Quality of Life).
(...) Morbidity/Mortality: TC shows a wide variety of clinical expressions. Some individual are severely affected while others have very few features. Forme frustes are common. An accurate course in an individual depends on the extent of the involvement. (...)

            Credo che queste poche righe possano bastare per formulare alcune importanti osservazioni. La terminologia medica, come qualsiasi altro linguaggio specialistico, presenta caratteristiche ben definite. Si tratta di un linguaggio vastissimo e accurato, che spazia dall’anatomia, alla sintomatologia, alla farmacologia, chimica, genetica, biologia fino al linguaggio tecnologico utilizzato per gli strumenti di misurazione e diagnostici. I termini sono spesso complessi, solitamente lunghi e frequentemente di derivazione greca o latina. L’uso degli aggettivi è atipico ed estremamente circoscritto al contesto. La comprensione non risulta  immediata ma esistono delle linee guida che possono facilitare il compito.
            In genere nei termini medici si possono distinguere tre parti fondamentali: una word root (radice), che solitamente ne costituisce il significato o l’elemento chiave ed è di derivazione greca o latina, un prefix (prefisso), che precede la root e che solitamente fornisce ulteriori informazioni sulla posizione dell’organo e sul colore e un suffix (suffisso) che indica la condizione, il decorso della malattia, la procedura. 
            Ad esempio consideriamo il termine myocarditis:
(prefix) myo- = muscle      -card- (root) = heart      -itis= inflammation
Possiamo concludere che la miocardite è una infiammazione del muscolo cardiaco.

            Interessante notare come il cambiamento di prefisso o di suffisso possa modificare profondamente il significato della parola:


es:      Pericarditis = pericardite, outer layer of the heart inflamed
          Endocarditis = endocardite, inner layer of the heart inflamed

 

          Qui di seguito una lista di word roots utili per l’individuazione degli organi:


Stomato                    Mouth             Bocca
Gastro                       Stomach        Stomaco
Hepato                      Liver               Fegato
Dermo                       Skin                Pelle
Rhino                         Nose              Naso
Pneumo/pulmo          Lung               Polmone
Encephalo                 Brain              Cervello
Nephro/rene              Kidney            Rene

 

            Sapendo che il suffisso -itis significa ‘infiammazione’, diventa facile dedurre che:


Stomatisis = stomatite
Gastritis = gastrite
Hepatitis = epatite
Dermatitis = dermatite
Rhinitis = rinite
Pneumonitis/Pneumonia = polmonite
Encephalitis = encefalite
Nephritis = nefrite

 

            Esempi di termini contenenti prefissi che indicano il colore o la posizione dell’organo:


Cyanopsia = defect of vision in which objects appear tinged with blue
Chloroma = greenish-yellow tumour
Ankylosis = immobility of a joint due to a disease

 

            Esempi di suffissi:

  • drome (from Greek ‘dromos’, running, course) syndrome
  • lysis (from Greek ‘lusis’, loosening, decomposition, disintegration) glycolisis,      electrolysis
  • pathy (suffering, feeling) allopathy, osteopathy
  • scope (from Greek ‘skopein’, to look at) electroscope, endoscope
  • logy (from Greek ‘logos’, word, account, collection) epidemiology, oncology

 

            Tornando al testo proposto possiamo quindi notare:

  • tecnicismo estremo, dove ogni termine ha un solo e unico traducente: es: facial angiofibroma = angiomiofibroma facciale, shagreen patches or ash-leaf macules = macchie zigrinate o fogliformi, hypomelanotic macules = macchie o macule ipomelanotiche, retinal hamartoma = amartoma della retina, forme frustes = forme fruste;
  • L’uso di eponimi (eponysm), letteralmente “putting a name upon”, utilizzati per ricordare coloro che hanno condotto studi o diagnosticato malattie o scoperto parti anatomiche. Nel testo troviamo i Forami di Monroe ma potremmo citare anche le Tube di Falloppio (Fallopian tubes), la Sindrome di Down (Down’s Syndrome), il Morbo di Parkinson (Parkinson’s Disease), il Morbo di Alzheimer (Alzheimer’s Disease), ecc.;
  • L’uso di aggettivi specifici: ad esempio ‘grave’ o ‘lieve’ si traducono rispettivamente con severe and mild e quasi mai utilizzando altri aggettivi;

  • L’uso di termini propri della materia come onset (insorgenza della malattia, manifestazione), oppure follow-up, termine normalmente non tradotto che indica il periodo durante il quale il paziente resta costantemente monitorato, impairment, che si traduce con ‘danno’ (es. neurological impairment = danno neurologico), frequency, che deve essere tradotto con ‘prevalenza’ e non ‘frequenza’. Altri  termini interessanti sono recurrence (recidività, ricorrenza, ripetuta manifestazione della malattia), morbidity (morbilità o morbosità), disorder (disturbo o malattia), history (storia clinica), course (decorso);

  • Rifacendomi a quanto precedentemente esposto, si noti l’uso di termini di origine greca e latina ove sono facilmente riconoscibili prefix, root e suffix: hypomelanotic: il prefisso hypo (less) ci aiuta a capire che in questi punti vi è una carenza o mancanza di melanina; intracranial hypertension (hyper = more) = aumento di pressione intracraneale; hydrocephalus: hydro = acqua (o fluido), cephalus (root) = cervello (letteralmente ‘presenza di fluido nel cervello’);
  • L’uso di acronimi e abbreviazioni. Molte patologie vengono indicate solamente con l’acronimo o l’abbreviazione. Estrapolando dal testo troviamo SEGA (Subependymal giant astrocytoma o astrocitoma gigante subependimale) oppure CSF, che indica il flusso del fluido cerebrospinale (Cerebrospinal fluid flow); H, che indica l’idrocefalo, TSC per definire la Sclerosi Tuberosa (Tuberous Sclerosis Complex); QOL (Quality of Life), CT scan e MRI, che indicano rispettivamente la TAC (Computerized Tomography) e la Risonanza Magnetica a Immagini (Magnetic Resonance Imaging). Altri esempi significativi sono: ECG (electrocardiogram) elettrocardiogramma, EEG (electroencephalogram) elettroencefalogramma, MI (Myocardial Infarction) infarto del miocardio, STD (Sexually Transmitted Disease) malattia trasmissibile sessualmente, FH (Family History) storia familiare, Sx (Symptoms) sintomi, Dx (Diagnosis) diagnosi.

 

 

            L’apprendimento del “Jargon of Medicine” deve essere supportato da una conoscenza approfondita della materia che, per la sua vastità e complessità, richiede tempo ed esperienza. Mi auguro che queste semplici linee guida possano essere uno strumento utile per coloro che intendono avvicinarsi a questa affascinante branca dell’inglese specialistico.

 

 

Glossario

 

Adenoma sebaceum = Adenoma sebaceo
Asymptomatic = Asintomatico
Autism = Autismo
Behavioural disorder = Disturbo comportamentale
Cerebrospinal fluid flow = Fluido cerebrospinale
Computerized tomography = Tomografia computerizzata (TAC)
Course = Decorso
Diagnosis = Diagnosi
Drug resistant epilepsy = Epilessia farmaco-resistente
Electrocardiogram = Elettrocardiogramma (ECG)
Electroencephalogram = Elettroencefalogramma
Epilepsy = Epilessia
Facial angiofibroma = Angiomiofibroma facciale
Family History = Storia familiare
Follow-up = Follow-up
Forme frustes = Forme fruste
Frequency = Prevalenza
History = Storia clinica
Hypomelanotic macules = Macchie o macule ipomelanotiche
Imaging magnetic resonance = Risonanza magnetica ad immagini (RM)
Impairment = Danno
Mild = Lieve, di piccola entità
Monroe’s Foramen = Forame di Monroe
Morbidity = Morbilità, morbosità
Myocardial Infarction = Infarto del miocardio
Nasolabial folds = Pieghe naso labiali
Neurological impairment = Danno neurologico
Onset = Insorgenza, manifestazione
Obstructive hydrocephalus = Idrocefalo ostruttivo
Recurrence = Recidiva, nuova manifestazione
Renal angiomyolipomas = Angiomiolipoma renale
Retinal hamartoma = Amartoma della retina
Tuberous Sclerosis = Sclerosi Tuberosa
Severe = Grave, acuto
Sexually transmitted disease = Malattia trasmissibile sessualmente (STD)
Shagreen patches o ash-leaf macules = Macchie zigrinate o fogliformi
Silent = Silente
Subependymal Giant Astrocytoma = Astrocitoma gigante subeoendimale
Ungual fibroma = Fibroma ungueale
Ventricle = Ventricolo

 

 

Bibliografia

 

Annotation: Tuberous Sclerosis, J.H. Harrison (University of Cambridge), The American Academy Pediatrics, papers from International Research Symposium on TSC.

 

 
     
 
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